Registro Tumori: la scienza ha sempre ragione ?

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  1. Vittorio Emanuele Iervolino
     
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     L’8 gennaio mi sono recata presso la Città della Scienza, Sala Newton, ad ascoltare il primo incontro pubblico tra studiosi, ricercatori e professionisti che, riunitisi in una Task Force, hanno posto al centro della loro osservazione il fenomeno ‘Terra dei Fuochi’.
     Confesso che Pandora (tale il titolo) ha suscitato in me non poche perplessità, non tanto per i toni pacati che uno scienziato (termine usato forse troppo spesso, quasi a voler rimarcare la spaccatura tra relatori ed uditori) è giusto e naturale adotti, ma per la sensazione di un’imbarazzante distanza fisica e mentale degli stessi dai problemi reali, cocenti e maledettamente umani di chi abita le terre contaminate e riconosciute in questa occasione come ‘zone a rischio’.
     Colui che mi ha lasciata fortemente dubbiosa è stato il dott.Mario Fusco, Direttore del Registro Tumori campano Asl Napoli 3 sud. Non discutendo certamente le sue competenze scientifiche, mi è parso di ascoltare una lezione di carattere generale sullo studio delle patologie tumorali, sul loro andamento nazionale e regionale, sugli indici di “incidenza, prevalenza, sopravvivenza, mortalità”. Il tutto condito da qualche ammonimento verso colleghi anonimi e giornalisti, troppo vaghi in allarmistiche dichiarazioni sugli aumenti dei tumori in Campania. Mi è sembrato, dunque, che l’applicazione dei suoi studi non avesse alcuna attinenza con l’oggetto di discussione: la Terra dei Fuochi!
     Da ciò un’indagine ed un approfondimento, che intendo condividere con voi. A seguito della Legge Regionale n.19 del 10 luglio 2012 (http://beta.regione.campania.it/assets/doc...ne-campania.pdf) “il Registro Tumori della Regione Campania è composto da sette Registri Tumori e da un unico Registro Tumori Infantile. I sette Registri Tumori, di cui quattro provinciali e tre subprovinciali, sono costituiti uno per ciascuna Asl della Regione Campania e sono così distribuiti:
    1. tre subprovinciali per Napoli (Napoli 1 centro; Napoli 2 nord; Napoli 3 sud);
    2. uno provinciale per Caserta;
    3. uno provinciale per Salerno;
    4. uno provinciale per Benevento;
    5. uno provinciale per Avellino”.
     Il Registro Tumori Napoli 3 sud ed il Registro Tumori Salerno erano preesistenti e sono gli unici accreditati presso l’Airtum (Associazione italiana registro tumorihttp://www.registri-tumori.it/cms/it).
     Vediamo ora l’area di competenza del Registro di Napoli 3 sud e dunque dove il dott.Fusco espleta la raccolta dati ed effettua le analisi. “A seguito della delibera del DG ASL NA3 sud n° 125 del 13 marzo 2012, ‘Estensione Registro Tumori ASL Napoli 3 sud’, il territorio di riferimento del Registro Tumori della Regione Campania presso l’ASL Napoli 3 sud corrisponde all’intero territorio della stessa ASL, distretti 34, 48 - 59, mantenendo la copertura di due distretti, 46 e 47, attualmente afferenti alla ASL Napoli 2 nord. A seguito di tale estensione, la nuova area di riferimento del Registro è composta da 59 Comuni con una popolazione di 1.170.000 abitanti” (www.registrotumorinapoli3sud.it/copertura). In sintesi la sua area di competenza comprende nella quasi totalità paesi vesuviani e costiera sorrentina e solo due Comuni marginali della Terra dei fuochi (Acerra e Casalnuovo, distretti 46 e 47). Inoltre l’analisi dei dati pubblicati si interrompe in ogni caso al 2009! Allego i link delle tabelle di Acerra e Casalnuovo, unico esempio che potrebbe riguardare Pandora, ma che concerne periodi dal 1997 al 2009:http://www.registrotumorinapoli3sud.it/sites/default/files/datiRT/Distretto46.pdf;http://www.registrotumorinapoli3sud.it/sites/default/files/datiRT/Distretto47.pdf.
     A questo punto mi chiedo, relativamente alla Terra dei Fuochi, che tipo di attendibilità può esser data al suo intervento? Può in questo caso la scienza aver ragione? A voi la risposta.

    Anonima

    Risponde il dott. Mario Fusco - Registro Tumori Campania


    1) A proposito di distanza “ fisica e mentale” dei relatori ” : da sempre risiedo a Cardito, Comune il cui territorio è schiacciato tra Caivano ed Afragola ( “area a rischio?), e per la mia attività di oncologo ( oltre che di epidemiologo) quotidianamente assisto pazienti affetti da cancro in fase terminale; per questo motivo “ i numeri ed i dati” che quotidianamente rilevo e analizzo mi riportano immediatamente ad altrettante situazioni di sofferenza e morte, che certamente non mi lasciano indifferente o distaccato;
    2) 2) Mi dispiace di non essere riuscito a trasmettere a persone presenti in sala il “senso primo” della mia comunicazione, e certamente sarebbe stato utile porre al momento i dubbi ed i quesiti sorti, in modo da poter interagire anche nella risposta; comunque cercherò di rispondere brevemente alle perplessità e dubbi posti, nella speranza di avere maggiore fortuna .
    3) 3) La premessa circa gli strumenti di misura ed indicatori di esito utilizzati in epidemiologia descrittiva ( incidenza, mortalità, sopravvivenza e prevalenza), non voleva essere una “citazione dotta e accademica” ma indicare , appunto, il messaggio primo della presentazione, forse più importante anche dei dati stessi: tutti quelli che parlano di “ epidemie di cancro” , di tassi “ aumentati del 200 o 300%” e via dicendo, hanno il “ dovere” etico, prima ancora che professionale, di dichiarare di “ cosa si sta parlando” e di quale sia la fonte dei dati riferiti. A tutt’oggi, a fronte di “ evidenze denunciate, numeri esplosivi, processioni religione, non c’è alcun dato o studio condotto sul campo a supporto di ciò che viene detto, se non la propria “ autoreferenzialità; la ricerca, in tutti i campi ed ancor più in oncologia, non si nutre di dogmi o di ideologia, ma di una serena anche se serrata e continua discussione su dati validati, secondo metodi e regole scientifiche condivise dalla comunità scientifica nazionale ed internazionale.
    4) 4) Le citazioni circa la struttura della rete dei Registri Tumori in Campania e del territorio di riferimento del Registro Tumori della ASL Napoli 3 sud, sono sostanzialmente corrette, ma probabilmente la persona in sala si è perso un passaggio fondamentale della presentazione. I dati presentati , 1997 – 2009, si riferiscono al territorio della ex ASL Napoli 4, composto da 35 Comuni di cui 19 ( 60 % ) sono compresi nel SIN Litorale Domizio Flegreo Agro Aversano, formalmente definito “ area a rischio”; mi sembrano, dunque, dati perfettamente pertinenti alla discussione in corso;
    5) 5) Dispiace che sia andata completamente persa l’intera seconda parte della presentazione in cui è stata descritta la necessità che gli studi di epidemiologia ambientale siano condotti non su macroaree territoriali o comunali, bensì per aree sub comunali, per meglio definire possibili rischi legati ad inquinamento ambientale locale, e che il Registro Tumori della ASL Napoli 3 sud sia già da alcuni anni tra i gruppi di ricerca pilota a livello nazionale in tale direzione di ricerca ;
    6) 6) infine tre precisazioni:
     il prossimo mese di febbraio saranno resi disponibili i dati dell’intero territorio della ASL Napoli 3 sud ( 59 Comuni, 20% popolazione Regione Campania) riferiti al 2010;
     il Registro Tumori della ASL Napoli 3 sud è tra i Registri tumori italiani con i dati più aggiornati;
     nello studio dei tumori, patologia con lunghissimi tempi di latenza, le modifiche su di un territorio non si producono e leggono nell’arco di uno o due anni, ma almeno di un decennio, per cui dati riferiti al 2009, e prossimamente al 2010, sono più che aggiornati e attinenti;

    Con la speranza di aver diradato dubbi e perplessità e con l’impegno ad essere maggiormente chiaro in prossime presentazioni
    Dr. Mario Fusco
     
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  2. Orfeo Mazzella
     
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    Eccessi di mortalità o eccessi di incidenza? Ma prima di parlare di eccessi trovo giusto che sia stato spiegato (ma anche compreso?) la differenza. Pertanto tornare su questi elementi di comprensione del problema non è indifferente. Lascio la parola al dott. Mario Fusco che puo' meglio chiarire le differenze. Osservo, come operatore sanitario sensibile alle problematiche ambientali e alle tematiche dei registri, che la presenza di eccessi di mortalità può indicare un coinvolgimento di fattori di esposizione ambientale con un grado di “persuasività scientifica” che dipende dai diversi specifici contesti esaminati; diversamente un quadro di mortalità che non si discosti da quello di riferimento potrebbe riflettere l’assenza di fattori di esposizione rilevanti, ma anche l’inadeguatezza dell’indicatore sanitario utilizzato (appunto mortalità invece di incidenza) rispetto al tipo di esposizioni presenti o dalla finestra temporale nella quale si analizza la mortalità rispetto a quella rilevante da un punto di vista dell’esposizione.
    Dr. Orfeo Mazzella
     
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1 replies since 15/1/2014, 07:57   129 views
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